Pernice bianca
Pernice bianca, un uccello abituato a vivere in alta quota e in condizioni climatiche davvero difficili, affascinante per la sua capacità di adattarsi a questo ambiente. Un altro sogno diventato realtà.
Ricordo un episodio che accadde quando ero all’inizio delle mie esperienze fotografiche, quando la Pernice bianca faceva parte dell’elenco di quei soggetti tanto sognati quanto considerati irraggiungibili. Durante una proiezione fotografica Luciano Gaudenzio, stimato fotografo italiano, mostrò alcune fotografie di Pernici bianche in abito invernale e raccontò di come era diventato “facile” incontrarle dopo aver capito come fare. Purtroppo non spiegò come fare, e la cosa non fu molto piacevole, ma me ne andai incuriosito e con la voglia di scoprirlo. Dopo qualche anno di ricerca la mia conclusione è che bisogna capire molto bene le loro abitudini ed individuare l’ambiente in cui sono solite passare i diversi periodi dell’anno, con un po’ di esercizio nell’osservazione e nell’ascolto il gioco è fatto.
Il primo incontro avvenne a gennaio del 2013 grazie alla segnalazione di un caro amico, addirittura sui monti di “casa” in alta Val Trompia. Una situazione abbastanza anomala, immaginavo che non si sarebbe ripetuta, ma la prima volta non si scorda mai e la ricordo come fosse ieri. Non imparai molto da quella esperienza, ma ebbi modo di osservare quanto sono abili, agili e veloci a muoversi su pendii ripidi ed innevati.
Smaltita l’euforia della prima esperienza proseguii con le ricerche in ambienti più consoni. Ho letto più volte che la Pernice bianca può essere considerata un “relitto glaciale” ad indicare come le colonie sparse sulle nostre alpi sono il risultato del suo isolamento dopo le grandi glaciazioni. Vive sulle cime di molte delle nostre montagne, nelle arre più impervie e sempre ad alta quota (anche oltre i 3000 m in estate).
La caratteristiche principale di questo uccello è il suo piumaggio che cambia radicalmente tra la stagione invernale quando è quasi completamente bianco e quella estiva quando è fortemente mimetico, ad eccezione delle ali che rimangono sempre bianche e nere. Ovviamente nei periodi in cui avviene la muta possono presentare differenti gradazioni di colore.
Posso assicurare che in entrambe le stagione la capacità di mimetizzarsi è davvero sorprendente, provate ad individuare nella prossima fotografia i due maschi accovacciati a terra.
Nella stagione invernale durante forti nevicate possono lasciarsi coprire dalla neve, in questo modo creano dei ripari dove la temperatura si mantiene a circa zero gradi, grazie ad essi riescono a superare più agevolmente i momenti più critici. Per difendersi dal freddo le narici e le zampe sono ricoperte di piume, il piumaggio sulle zampe permette inoltre alle Pernici di muoversi più agevolmente su terreno innevato.
Infine vorrei spiegarvi come distinguere il maschio dalla femmina che tutto sommato non è per niente difficile. La differenza più evidente soprattutto quando hanno il piumaggio invernale è nella striscia nera che collega il becco con gli occhi caratteristico del maschio.